Scheda film
TITOLO: Lamerica
TRAMA: Due faccendieri italiani, Fiore e Gino, nell’Albania post-comunista, vogliono comprare una fabbrica statale per pochi soldi. Ma c’è un unico ostacolo: hanno bisogno di un socio albanese. In un ex campo di lavoro trovano Spiro, un vecchio malato, matto e solo, che ha scontato trent’anni di lavori forzati…
GENERE: drammatico
REGIA: Gianni Amelio
CAST: Michele Placido, Enrico Lo Verso, Piro Milkani, Elida Janushi, Carmelo Di Mazzarelli
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PAESE DI PRODUZIONE: Italia
ANNO: 1994
DURATA: 110′
VISIONE CONSIGLIATA: Per tutti
EXTRA:
- Commento del regista al film e alle scene eliminate
- Colonna sonora isolata
- Scene eliminate e finale alternativo
- Documentario “Non è finita la pace, cioè la guerra”
- “Fra l’orrore della cronaca e i fantasmi della storia” introduzione al film di Gianni Canova
VIDEO: 16/9 2.35:1
SUPPORTO: DVD
COLORE: colore
NUMERO DISCHI: 1
LINGUE/AUDIO: Italiano Dolby Digital 2.0 stereo
SOTTOTITOLI: Italiano per non udenti, Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo
DATA USCITA: 21/01/2020
SINOSSI: Nell’ Albania post-comunista di inizio anni ‘90 l’imprenditore siciliano Fiore e il collega Gino approfittano delle favorevoli condizioni economiche avviando un’impresa industriale. Per riuscire nell’ operazione occorre un prestanome, un finto socio albanese che la coppia identifica in Spiro, anziano ricoverato in un ospizio. Subito dopo essere stato nominato presidente della società l’uomo scompare nel nulla.
Disperato, Gino si metterà sulle sue tracce, attraversando un Paese allo sbando dal quale sono sempre di più coloro che s’imbarcano su navi di fortuna per l’Italia sognando l’America.
RASSEGNA STAMPA: “Lamerica è il miglior film italiano arrivato sulle sponde americane negli ultimi anni. Gianni Amelio, regista dello stupefacente Il ladro di bambini, è un vero maestro.” Newsweek
“Lamerica di Gianni Amelio racconta l’Albania postcomunista, il conflitto tra Paesi malati di benessere e Paesi agonizzanti di fame, la lacerazione religiosa tra cristiani e musulmani: affrontando le tragedie dei nostri anni il cinema va oltre il documento e oltre la cronaca, dà loro forza simbolica, condensazione, il pathos dei destini individuali nelle catastrofi collettive. Il nuovo film di Amelio non è bellissimo e perfetto come Il ladro di bambini, ha molti squilibri e difetti, ma è importante: forse destinato a rimanere proverbiale, a rappresentare le migrazioni della fame e le mistificazioni televisive contemporanee, lo spirito del tempo…” Lietta Tornabuoni – La Stampa
CODICE: PSV23000
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